mercoledì 28 settembre 2011

il coltello nella schiena...

 L'altra sera in Consiglio Comunale che per la prima volta e’ stata espressa dall'assessore al bilancio la volontà futura di aumentare l'addizionale Irpef... ahi ahi ahi

Vi avevano promesso il Parco Isotta e il rilancio del commercio col "Centro Commerciale Naturale"???
Bene le imprese memorabili di questa a amministrazione sono i bugiardi 30 all'ora, un bel gabbiotto per le biciclette dei dipendenti comunali e lo spettro di un MEGA CENTRO COMMERCIALE a ridosso del centro.... i commercianti del centro non si sentono un coltello nella schiena? :) 

Proviamo a tradurre?

Allora tentiamo di capire:


I consiglieri di Saronno Servizi non vengono eletti, bensì nominati dal Sindaco, normalmente su indicazione dai partiti che compongono la maggioranza.


cito le parole dei consiglieri dimissionari:
«Le dimissioni non sono state indotte da necessità di natura riorganizzativa dell’organo di governo della Società, ma bensì da una situazione di rottura determinatasi tra il Presidente e i tre componenti di maggioranza del Consiglio -. Le cause che hanno determinato questa situazione di rottura non sono minimamente da ricondurre a problemi di natura “politica”, come detto da più esponenti dell’opposizione, ma ad una mancanza di collegialità nella conduzione aziendale che ha visto il Presidente, in diverse occasioni, a fronte di opinioni difformi espresse dai consiglieri, mettere in votazione scelte fatte in totale autonomia, senza una ricerca dei necessari e obbligati elementi di condivisione e trovandosi quindi i voti contrari di consiglieri di maggioranza su importanti scelte organizzative».


Dunque se non ci fosse collegialità, significa che i partiti, che queste persone rappresentano, non siano adeguatamente coesi... o mi sbaglio?


Oppure queste persone sono state lasciate libere di operare nel modo che loro ritenevano più opportuno?
Considerando che nessuno di loro è stato eletto, bensì solo nominato da gruppi politici, non ritengo sia opportuno il loro operato.


Io ribadisco la mia analisi:


Dal punto di vista è un chiarissimo segno di frattura, o ancor peggio (ma la reputo ridicola) la totale incapacità dei gruppi politici di gestire i propri uomini.


Quello che mi spaventa di tutto questo è la mancata capacità di offrire una sola versione, la totale anarchia anche nella comunicazione, che mi spinge a pensare che il presidente (riconfermato)si sia sentito sollevato dal fatto che questi "liberi pensatori" se ne siano andati...

giovedì 8 settembre 2011

Porro ci spieghi quali sono le incomprensioni!


Prima della pausa estiva le dimissioni di tre membri del CdA di Saronno Servizi erano
state spacciate come una scelta consapevole atta a ridurre i costi (con questa scusa,
ridotto il CdA a 3 componenti, l’Amministrazione saronnese “regala” un terzo del Consiglio
agli altri Comuni soci che, messi insieme, hanno si è no il 2% del capitale sociale, per il
98% pagato dai Saronnesi!).
Ma ieri, purtroppo per noi saronnesi, è emersa la verità: quali sarebbero le incomprensioni
tali da rallentare il lavoro della Saronno Servizi? Ma Saronno Servizi non dovrebbe essere
altro che lo specchio dell’Amministrazione?
Riassumiamo la situazione. Un CdA composto da un presidente nominato dal Pd, e un
membro a testa per Socialisti, Tu@Saronno e uno per l’anima di estrema sinistra: è
possibile che queste incomprensioni siano da imputare esclusivamente ai soggetti
nominati?
La nostra sensazione è che ci sia ben altro, considerato anche il totale immobilismo tra le mura di
piazza Repubblica. Quelle che sono state definite sbrigativamente “incomprensioni” hanno fino a
oggi prodotto risultati che definire insignificanti sarebbe un complimento: basta ricordare, solo a
titolo di esempio, il deposito delle biciclette per i dipendenti comunali (una spesuccia da 20mila
euro...), un limite di velocità imposto a caso e ovviamente non rispettato da nessuno e ben poco
altro.
Sulla questione della Saronno Servizi il sindaco Porro parla di “incompatibilità di fondo”: mi auguro
stia scherzando! Un atto del genere, le dimissioni dei membri dei tre partiti minori, che ha portato
ad una chiara delegittimazione del Presidente della partecipata, può avere una sola chiave di
lettura: una seria crisi tra le diverse anime della maggioranza; e di ciò v’è traccia esplicita nei
verbali del Consiglio di Amministrazione, da cui emergono a chiare lettere i contrasti tra gli
Consiglieri, le votazioni non unanimi, le dichiarazioni di voto contrario fatte allegare a verbale.
Purtroppo si sta verificando ciò che era stato ampiamente preventivato in campagna elettorale: gli
irrealizzabili voli pindarici dell’allora candidato sindaco si scontrano con la realtà.
Un pachidermico programma elettorale sta partorendo un topolino, a quanto pare in modo molto
travagliato: e i goffi e maldestri tentativi di nascondere i forti dissidi interni stanno ulteriormente
immobilizzando Saronno. I cittadini possono ringraziare l’Amministrazione dei litigi, del non fare e
della finta trasparenza e partecipazione.

Fabio Paticella
Coordinatore Unione Italiana Saronno