mercoledì 28 settembre 2011

Proviamo a tradurre?

Allora tentiamo di capire:


I consiglieri di Saronno Servizi non vengono eletti, bensì nominati dal Sindaco, normalmente su indicazione dai partiti che compongono la maggioranza.


cito le parole dei consiglieri dimissionari:
«Le dimissioni non sono state indotte da necessità di natura riorganizzativa dell’organo di governo della Società, ma bensì da una situazione di rottura determinatasi tra il Presidente e i tre componenti di maggioranza del Consiglio -. Le cause che hanno determinato questa situazione di rottura non sono minimamente da ricondurre a problemi di natura “politica”, come detto da più esponenti dell’opposizione, ma ad una mancanza di collegialità nella conduzione aziendale che ha visto il Presidente, in diverse occasioni, a fronte di opinioni difformi espresse dai consiglieri, mettere in votazione scelte fatte in totale autonomia, senza una ricerca dei necessari e obbligati elementi di condivisione e trovandosi quindi i voti contrari di consiglieri di maggioranza su importanti scelte organizzative».


Dunque se non ci fosse collegialità, significa che i partiti, che queste persone rappresentano, non siano adeguatamente coesi... o mi sbaglio?


Oppure queste persone sono state lasciate libere di operare nel modo che loro ritenevano più opportuno?
Considerando che nessuno di loro è stato eletto, bensì solo nominato da gruppi politici, non ritengo sia opportuno il loro operato.


Io ribadisco la mia analisi:


Dal punto di vista è un chiarissimo segno di frattura, o ancor peggio (ma la reputo ridicola) la totale incapacità dei gruppi politici di gestire i propri uomini.


Quello che mi spaventa di tutto questo è la mancata capacità di offrire una sola versione, la totale anarchia anche nella comunicazione, che mi spinge a pensare che il presidente (riconfermato)si sia sentito sollevato dal fatto che questi "liberi pensatori" se ne siano andati...

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